Dopo il quadrato semiotico dei quartieri di Milano, con Gabriele, l’anima napoletana di Squadrati, abbiamo deciso di fare la versione napoletana: il quadrato semiotico dei quartieri di Napoli.
Attrattivo vs. Non attrattivo: dipende da quanto il quartiere è frequentato da chi non è del quartiere.
Inclusivo vs. Non inclusivo: dipende da quanto le comunità di quartiere sono aperte e inclusive.
Ci sono i Quartieri Dormitorio, poco frequentati da chi non è di quelle parti e poco inclusivi, cosa che si traduce in un senso di appartenenza al quartiere debole o comunque poco ostentato da parte dei residenti.
Ci sono i Quartieri Stato, poco frequentati dai napoletani di altri quartieri e dai turisti, ma con una identità forte e quasi la dignità di città a sé: tanto che i loro abitanti sentono di appartenere in primis al loro quartiere (“sono di Ponticelli”, “sono di Secondigliano”).
Ci sono i Quartieri Comunità, molto frequentati da tutta Napoli e dai turisti anche grazie al lavoro che le associazioni di quartiere hanno fatto per trasformarli in punti di riferimento culturale, artistico e di intrattenimento aperti e inclusivi.
Ci sono i Quartieri Cartolina molto frequentati da tutta Napoli e dai turisti ma poco inclusivi, anzi un po’ esclusivi ed elitari: il “salotto buono” della città insomma.