Il #JobsAct (la riforma del lavoro firmata Renzi) sta entrando nel tunnel dell’iter parlamentare e non si sa quando e come ne uscirà. Nel frattempo però ha infiammato il dibattito, dalle direzioni di partito a Twitter, e noi non abbiamo resistito a riassumere la situazione.
Quello che salta all’occhio è che la contrarietà che tiene in piedi il quadrato è tutta interna al Pd e che, molto al di là di un’opposizione tra Promotori e Resistenti, è una contrarietà tra diversi modi di intendere il lavoro, la figura del lavoratore e quella dell’imprenditore.
A questa dicotomia si accodano gli altri: i Consenzienti che appoggiano la riforma ma vorrebbero un’azione più radicale (taglio delle tasse e della spesa pubblica) e gli Indignati, che si oppongono categoricamente all’evoluzione del lavoro (dipendente) nel senso della flessibilità.
Ma il quadrato semiotico del dibattito sul #JobsAct lo spiega meglio di noi.
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