All’indomani del referendum in Grecia, cerchiamo di fare il punto sulla dialettica tra le varie posizioni in merito all’Europa che scorrono su media, tweet e bacheche Facebook, spaziando dall’analisi economica alla chiacchiera da bar.
Tsipras rappresenta la protesta contro le ricette economiche di austerità predicate dal potere centrale Europeo, Germania in testa. E quella Merkel-Tsipras è l’opposizione principale di questo dibattito: la fiducia nelle regole che l’Europa si è data fino a oggi (troikeuropeismo) contro la volontà di rifondare e ripensare quelle regole (altreuropeismo).
Ma ci sono altre due posizioni che emergono: quella dei grillini e leghisti (antieuropeisti), che oggi esultano per la vittoria del no, ma che in realtà divergono dalle posizioni di Syriza e Podemos perché, a differenza del governo greco, predicano l’uscita dall’Euro come via di salvezza.
E poi c’è la posizione variamente occupata dai socialisti europei (e anche dal nostro Pd, a giorni alterni e a seconda del vento) e che abbiamo visto scorrere sulle bacheche di chi ha un senso di appartenenza all’Europa come ideale politico, più che economico.
Al centro del dibattito sulla Grecia torna prepotentemente una domanda, a cui ogni angolo del quadrato darebbe una risposta diversa: “Che cos’è l’Europa?” o meglio “Cosa dovrebbe essere?”. Questa domanda la giriamo a voi.
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