Lo stile o sottocultura hipster è stato il più influente e di tendenza a cavallo tra gli anni Zero e gli anni Dieci, con il suo carico di citazioni passatiste e ispirazioni bohémien. Da qualche anno però non è più una tendenza. Come tutte le tendenze è stata assorbita dal mondo commerciale, dando vita a gadget, magliette e baffi e occhiali alla Groucho Marx e perdendo i suoi tratti distintivi.
Se la tendenza hipster è morta, la parola hipster è viva e vegeta. “Hipster” viene usato continuamente da tante persone, uomini di marketing e della strada, come termine ombrello per definire tutto ciò che non rientra nelle loro classiche categorie: è hipster lo stile vintage così come quello innovativo di FKA Twigs; è hipster lo stile trasandato così come quello iper-curato con tanto di mocassini e risvoltini, e così via. La parola “hipster” ha troppi significati e dunque non ne ha più uno preciso.
Così abbiamo osservato quali sono gli i nuovi stili giovanili che vengono impropriamente definiti hipster e armati di sguardo semiotico e abbiamo fatto quello che ci riesce meglio: una ricerca e un quadrato semiotico per mettere ordine nella confusione. E per capire chi sono oggi i nuovi hipster.
Per i più nerd e i più curiosi c’è anche un report slideshare dove raccontiamo meglio questi 4 stili e culture giovanili (Health Goth, Rockabilly, Boho-Chic e Normcore) e i loro riferimenti in fatto di moda, stile, musica e cultura.