Sapevate che il 48,3% dei giovani italiani considera la musica uno svago e solo il 19,8% la considera cultura?
Sapevate che i teenager (13-19 enni) condividono più spesso musica su Whatsapp che non su tutti gli altri social network? E che a differenza dei 20-35 enni preferiscono condividere i testi delle canzoni piuttosto che video e canzoni?
Avreste detto che i teenager sono “esploratori della musica” che amano scoprire sempre nuovi artisti mentre i trentenni ascoltano quasi sempre i soliti preferiti?
E che Youtube è il mezzo in assoluto più usato per ascoltare musica e quasi doppia Deezer, Spotify et similia (75,5% vs. 44,3%)?
Noi tutte queste cose e altre ancora non le sapevamo. Non prima che Coca-Cola, in occasione della nuova campagna estiva #dilloconunacanzone (la campagna in cui titoli e frasi tratti da canzoni sostituiscono il logo sulle etichette delle bottiglie di Coca-Cola e Coca-Cola Zero) ci chiedesse di analizzare il rapporto dei giovani italiani con la musica. Così, abbiamo condotto una ricerca quantitativa su 600 giovani dai 13 ai 35 anni, ma non per chieder loro se gli piace di più il trap o il brostep, ma per analizzare le pratiche di ascolto, informazione e condivisione che ruotano attorno alla musica.
Se il tema vi interessa qui trovate lo slideshare in free download dove diamo i numeri e raccontiamo come siamo arrivati al quadrato semiotico del rapporto con la musica.
Che poi in fatto di classificazione degli ascoltatori di musica c’aveva ragione Adorno. Solo che sessantanni sono passati e i suoi 6 ascoltatori si sono ristretti a 4.
E voi, che tipo di ascoltatori musicali siete? Evagelisti, scanzonati, cultori o intimisti?
Quadrato semiotico del rapporto con la musica.
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